FAQ – Domande Frequenti

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Soprattutto se sei alle prime armi, e cioè se è la prima volta che utilizzi una vaporiera e introduci il vapore tra i metodi di cottura preferiti  per i tuoi piatti, potresti avere numerosi dubbi rispetto alla funzionalità di un oggetto da cucina come questo e, più in generale, rispetto a vantaggi e benefici che ti assicura. Dai consigli di chi è più esperto di te e utilizza giù abitualmente il vapore alle informazioni contenute nel libretto di istruzioni dell’elettrodomestico che decidi di comprare, passando per le tante risorse che trovi in Rete e che se ben sfruttate si rivelano vere e proprie guide a mondo della vaporiera: non dovrebbe essere difficile ormai trovare tutte le (giuste!) informazioni di cui hai bisogno per goderti dei piatti ottimi e sani cotti al vapore. Quelle che seguono, per esempio, sono alcune delle domande più frequenti sul mondo della cucina a vapore e le risposte che esperti e appassionati sanno darti a proposito.

 

Vaporiera: cosa significa il termine?

Come nel caso di bollitore o in quello di friggitrice, anche il termine vaporiera è un derivato da vapore, l’elemento primario sfruttato per questa tecnica di cottura. Letteralmente, insomma, una vaporiera è un sistema che permette la cottura degli alimenti a vapore. Nel linguaggio comune il termine può rivolgersi tanto alle vaporiere elettriche quanto ai cestelli per la cottura a vapore, alle pentole a vapore e alle vaporiere da micro-onde o ai robot da cucina che tra le altre funzioni hanno appunto anche quella della cottura a vapore.  

Cos’è?

Una vaporiera è un accessorio da cucina che permette di cucinare a vapore. La macro-distinzione da fare è tra le vaporiere elettriche e i sistemi misti per la cottura a vapore. Nel primo caso si tratta di un vero e proprio elettrodomestico che si trova nei negozi specializzati e che rende possibile cucinare a vapore in poco tempo e con poca fatica. Nel secondo caso, invece, si tratta di accessori che vanno usati con l’ausilio delle comuni pentole da cucina per esempio o del forno a micro-onde e che, sebbene possano essere molto diversi per forme, dimensioni, materiali o meccanismo e funzionamento hanno una struttura generalmente molto simile e si presentano come contenitori forati sulla base e dotati di un coperchio per trattenere vapore e calore, cosa che rende possibile la cottura.

A cosa serve?

La vaporiera è il tuo alleato immancabile se vuoi cucinare a vapore. Che si tratti di  carne, pesce, verdure o pietanze più complicate infatti, semplificando molto, il calore generato dal vapore attraverso appositi sistemi permette di cucinare gli alimenti, rispettandone il gusto e le proprietà organolettiche e preservandone, soprattutto, le caratteristiche nutrizionali e i benefici.

La vaporiera serve, insomma, a portare in tavola pietanze gustose sì, ma leggere, prive di grassi aggiunti dal momento che a vapore si può cucinare anche senza aggiungere altri condimenti e adatte a tutti, anche a chi stia seguendo un regime ipocalorico o speciale.

Da qualche parte, del resto, avrai letto quasi sicuramente che è possibile cucinare a vapore anche con quello che si ha già a casa, usando trucchi della nonna come i piatti da sovrapporre alle pentole o carta da forno: metodi artigianali come questi, però, non sono solo poco funzionali ma possono rivelarsi anche pericolosi e non assicurano, comunque, risultati paragonabili al cucinare a vapore nei cestelli o negli elettrodomestici pensati appositamente.

Come cucinare?

Gli step e i passi pratici per cucinare a vapore cambiano, com’è facile da immaginare, a seconda dei diversi sistemi che si utilizzano (vaporiere elettriche, cestelli in bambù o in alluminio, eccetera). Quello che rimane invariato è come si cucina con la vaporiera, ossia il principio che viene sfruttato: per semplificare, si tratta di sfruttare calore e vapore che vengono prodotti, come prodotti di scarto, dal processo di ebollizione dell’acqua.

Il vero vantaggio è che non c’è contatto tra gli alimenti e il liquido di cottura — ed è anzi importante assicurarsi proprio che ciò non avvenga — cosa che assicura che anche elementi idrosolubili, come buona parte delle vitamine contenute nei vegetali, non si disciolgano e non vadano perdute in cottura, mantenendo di fatto intatte le proprietà benefiche degli alimenti.

Il fatto che non vengano raggiunte alte temperature, poi, preserva invece le proprietà termolabili (colore, consistenza e profumo degli alimenti per fare degli esempi semplici) e anche questo risulta tra i vantaggi della cucina a vapore, in termini di rispetto degli alimenti almeno.

Come funziona?

Dipende, ovviamente, dal tipo di vaporiera in questione. Le vaporiere a cestelli — anche dette vaporiere a induzione — indipendentemente dal materiale con cui sono realizzati i cestelli (bambù, silicone, eccetera), funzionano con un meccanismo molto semplice: c’è una pentola a cui sono sovrapposti i cestelli e che contiene dell’acqua o dell’altro liquido di cottura; quando il liquido va in ebollizione, crea il vapore che serve per la cottura. Il principio è grossomodo lo stesso anche quando si utilizzano le pentole a vapore e le vaporiere a microonde: nel secondo caso però non c’è ovviamente nessuna pentola, ma il liquido si trova all’interno del doppio fondo della vaporiera, al di sotto del vassoio che contiene gli alimenti. Come funzionano le vaporiere elettriche o i robot da cucina con funzione vapore è un po’ più complicato: anche in questo caso, infatti, c’è un contenitore per l’acqua e l’acqua viene portata ad ebollizione in modo che crei vapore ma il tutto avviene grazie a un motore che si trova alla base dell’elettrodomestico e che viene azionato quando viene selezionata l’apposita funziona. In tutti i casi, comunque, la cottura avviene per l’azione combinata di calore e vapore e senza che ci sia nessun contatto con il liquido di cottura, fattore che scongiura la perdita di nutrienti o che gli alimenti vengano danneggiati da un punto di vista organolettico.

Come scegliere la vaporiera giusta?

La prima considerazione da fare nella scelta della vaporiera riguarda la tipologia: ci sono vaporiere elettriche, vaporiere a induzione (e, cioè, che possono essere utilizzate al di sopra delle comuni pentole da cucina), vaporiere in bambù e che ricordano le più tradizionali vaporiere cinesi e, ancora, vaporiere da microonde o robot da cucina con la funzione vapore. 

Una volta che si è scelto che genere di vaporiera si vuole acquistare non c’è che l’imbarazzo della scelta quanto a brand e marchi che le commercializzano: la recente popolarità di questo metodo di cottura, infatti, ha fatto sì che la maggior parte di soggetti che operano nel mondo degli accessori per la casa e per la cucina abbiano in catalogo almeno un modello di vaporiera. Normalmente, tra l’altro, anche in riferimento alla stessa marca si può scegliere tra modelli basic e modelli top gamma e quello che cambiano sono ovviamente prestazioni e funzionalità.

Anche la disponibilità di accessori per la vaporiera potrebbe funzionare da ago della bilancia nella scelta di un sistema per la cottura a vapore piuttosto che un altro. E, ovviamente, c’è la questione budget che è tutto tranne che secondaria: per evitare di spendere troppo per un accessorio che si utilizzerà poco o per niente o, al contrario, per non ritrovarsi a dover cambiare continuamente e a causa di un uso molto intensivo la vaporiera ultra-economica che si è deciso di acquistare, sarebbe opportuno decidere fin da subito l’entità della spesa che si vuole sostenere e scegliere, in base a questa, l’oggetto che ha il miglior rapporto qualità-prezzo.

Come funziona quella elettrica?

La vaporiera elettrica, semplificando molto, funziona grazie a un sistema a motore che riscalda l’acqua contenuta all’interno di un apposito contenitore: in questo modo si genera vapore, il vapore risale all’interno del sistema di cestelli sovrapposti alla base della vaporiera e cuoce gli alimenti che si trovano al loro interno. Per far funzionare la vaporiera elettrica, allora, la prima cosa da fare è collegarla a una presa o all’alimentazione, dopo aver riempito l’apposito contenitore d’acqua. A questo punto si collocano i diversi alimenti nei cestelli, avendo cura di posizionare nello stesso cestello alimenti con tempi di cottura simili se si decide di cucinarne contemporaneamente di diversi e di lasciare nei cestelli più in basso, vicini alla base della vaporiera, le pietanze che impiegano più tempo per cuocere. L’ultimo passo è azionare la vaporiera: a seconda del modello che si utilizza si tratta di selezionare una temperatura e un tempo di cottura o di impostare un programma di cottura specifico. Se disponibili, comunque, un timer o un segnale sonoro daranno conferma dell’avvenuta cottura.

Dove si mette l’acqua nella vaporiera elettrica?

Tutte le vaporiere elettriche sono dotate di una vaschetta per l’acqua che va riempita prima e per procedere alla cottura degli alimenti. In qualche caso indovinare la posizione di questa vaschetta potrebbe non essere semplice, perché nascosta o coperta dalla scocca. Il posto giusto in cui cercarla però è sempre la base della vaporiera, di norma nelle immediate prossimità del motore. L’apposita apertura o il bocchettone che permette di mettere l’acqua nella vaporiera sono, tra l’altro, in genere appositamente segnalati e indipendentemente o meno dal fatto che il modello in questione permetta di rabboccare il livello dell’acqua in cottura se ci si accorge che non è sufficiente. Se proprio non si riesce a individuarla, allora, l’unica cosa che rimane da fare è consultare manuale o libretto d’istruzioni della vaporiera, che conterrà in genere anche uno schema dell’oggetto con l’esatta collocazione di tutte le sue parti.

Come usare una vaporiera di bamboo?

Per utilizzare la vaporiera di bamboo basta dotarsi, in via preliminare, degli appositi cestelli e di una pentola che abbia lo stesso diametro di questi ultimi: in commercio ce ne sono ormai di diversi, per venire incontro alle esigenze di tutti, anche di chi abbia bisogno di cucinare per molte persone o in porzioni abbondanti. Riempire la pentola con acqua o altro liquido di cottura (brodo per esempio, se si vuole dare più sapore ai piatti cucinati a vapore) è quindi il primo passo da compiere. In questo senso è opportuno ricordare che, per quanto difficile da indovinare, c’è un livello giusto di liquido: è quello tale che, anche durante l’ebollizione, gli alimenti nei cestelli non vengano a contatto con l’acqua o il brodo, ma è allo stesso tempo sufficiente a creare vapore in abbondanza senza dover essere rabboccato in cottura.

A piacere, comunque, si potrebbe scegliere di aromatizzare l’acqua con erbe, spezie, oli essenziali. A questo punto vanno disposti gli alimenti da cuocere nei cestelli di bamboo: lo si può fare dividendoli in maniera preliminare in porzioni, cosa che tra l’altro dovrebbe velocizzare la cottura, ma nel caso di carne e pesce si può optare anche per la cottura di interi pezzi. Una cosa a cui fare attenzione, soprattutto se si decide di cucinare alimenti diversi nello stesso cestello o più pietanze diverse in cestelli sovrapposti, sono i tempi di cottura: nel primo caso, infatti, all’interno dello stesso contenitore di bambù andrebbero messi soltanto cibi con tempi di cottura simile e nel secondo caso si dovrebbe lasciare in basso, più vicino alla fonte di calore, le pietanze che impiegano un tempo maggiore, perché ricevendo più vapore diretto possano cucinare più presto e perché sia più pratico togliere dai cestelli i piatti già pronti. Chiusa la vaporiera con l’apposito coperchio, comunque, non rimane che aspettare un tempo, che può andare dai pochi minuti dall’ebollizione per le verdure a foglie verdi a un quarto d’ora per le carni più tenere, avendo cura di tanto in tanto di controllare il grado reale di cottura.  

Cosa cucinare con i cestelli di bamboo?

Non ci sono piatti che non puoi realizzare nei cestelli di una vaporiera di bamboo: dalle verdure alla carne e al pesce, con qualsiasi materia prima si possono realizzare delle ottime pietanze a vapore sane, ipocaloriche, adatte a tutti…ma non per questo meno gustose. La cottura a vapore nel bamboo, per via del leggero aroma legnoso che conferisce agli alimenti, si sposa bene però soprattutto col pesce (che sia in filetti o tranci o per intero) e con le verdure. Ci sono, poi, pietanze tipiche della tradizione orientale che andrebbero cucinate sfruttando il più antico dei metodi per la cucina a vapore, il cestello in bamboo appunto. Sono pietanze come i tradizionali ravioli giapponesi: a base di verdure, carne o con ripieno misto vanno cotti sul cestello in bambù, meglio se ricoperto da verdure a foglie larghe come la verza. Ancora dalla cucina giapponese viene un piatto come i panini (o nuvolette di pane), realizzati con farina di riso o sue varianti e da assaggiare con un ripieno dolce o salato: qui il bamboo conferisce uno speciale aroma, da pane appena sfornato appunto. Anche il riso a vapore, con la dovuta cautela, può essere cotto nella vaporiera di bamboo: per evitare che i chicchi scivolino via sarebbe utile ricoprire il cestello, specie se è intrecciato in maniera larga e poco uniforme, con foglie di verza o di altre verdure simili o con carta da forno.

Vaporiera per microonde: cos’è?

Quando si parla di vaporiera per microonde si fa riferimento a uno speciale accessorio da cucina pensato per rendere possibile la cottura a vapore anche nel forno a microonde, appunto. Com’è fatta la vaporiera a microonde, allora? A guardarla potrebbe assomigliare a un semplice contenitore da cucina: è realizzata, però, in materiale compatibile con la cottura a microonde ed è formata da un contenitore che funge da base e all’interno del quale va collocata l’acqua; un vassoio — unico o diviso in comparti, a seconda dei modelli — su cui posizionare gli alimenti che si intendono cuocere a vapore e un coperchio da richiudere in modo da trattenere vapore e calore. L’unico accessorio davvero utile per una vaporiera a microonde è, infine, un cestello cuociriso: si tratta anche in questo caso di un vassoio per la cottura degli alimenti, ma ha fori più piccoli e che impediscono ai chicchi di riso di scivolare giù.

Come usare la vaporiera per microonde?

Se è un accessorio che hai acquistato appositamente per la cottura a vapore nel microonde, sarà dotata di un doppio fondo e di un vassoio pensato proprio per potervi riporre gli alimenti. La prima cosa che devi fare per poter utilizzare la vaporiera per microonde è, allora, riempire la base del contenitore con dell’acqua. A questo punto, e dopo averli eventualmente ridotti in porzioni, dovresti disporre gli alimenti nel vassoio facendo attenzione ad almeno due fattori: in alcune vaporiere per microonde ci sono scomparti diversi che permettono di cucinare contemporaneamente più alimenti diversi, ma in questo caso i tempi di cottura dovrebbero essere simili o dovresti fare attenzione a togliere di volta in volta dal cestello gli alimenti già pronti; se vuoi cuocere il riso, invece, dovresti dotarti di una vaporiera cuociriso, con cestello dai fori più piccoli, pensata appositamente per non far scivolare via i chicchi. Se hai comprato la tua vaporiera per microonde direttamente col fornetto, poi, è molto probabile che questo abbia una funzione apposita per la cottura a vapore: se è così dovresti selezionarla prima di cominciare a usare la vaporiera. In alternativa limitati a impostare una potenza del microonde e dei tempi di cottura a seconda degli alimenti che devi cuocere, tenendo conto per esempio che le verdure a foglia vedere cuociono in pochi minuti e anche a una bassa potenza, mentre per legumi o carne e pesce potrebbe volerci di più.

Come usare il Bimby in funzione vapore?

Per cucinare a vapore col Bimby serve innanzitutto dotarsi del Varoma, un accessorio che a seconda della versione del robot di cucina acquistata potrebbe non essere compresa nella confezione originaria. Il vassoio, forato e dotato di coperchio, va appoggiato direttamente sul boccale del Bimby che, a sua volta, sarà stato precedentemente riempito di acqua, brodo o altro liquido di cottura a seconda della preparazione del caso e fino a coprire le lame. Una volta disposti gli alimenti sul vassoio — o sui vassoi: qualche versione del Varoma, infatti, proprio come le più tradizionali vaporiere, prevede più livelli diversi su cui cuocere contemporaneamente pietanze diverse — questo va richiuso, va selezionato l’apposito programma di cottura sulla base o nel display del bimby e impostato un tempo di cottura, variabile a seconda degli alimenti in questione.

Vaporiera in silicone: cos’è e come si usa?

Quando si parla di vaporiera in silicone, quasi sempre, si fa riferimento ai cestelli in silicone per la cottura a vapore. Come le altre tipologie di cestelli, sono pensati per essere sovrapposti alle tradizionali pentole da cucina: la differenza è che sono realizzati, appunto, in materiale plastico ma completamente atossico e resistente alle alte temperature. I vantaggi vanno dall’economicità di una soluzione come questa, al suo essere relativamente più sicura: i cestelli in silicone, infatti, si trovano ormai facilmente nei negozi di casalinghi e hanno un prezzo che difficilmente supera le poche decine di euro; il materiale con cui sono realizzati, poi, non si surriscalda — al contrario di quanto avviene, per esempio, con l’alluminio — perciò risultano più facili da maneggiare e meno rischiosi quanto a possibili scottature, anche se ciò non significa che non si debba prestare la dovuta attenzione durante l’utilizzo della vaporiera.

Tra i plus di questo accessorio per la casa, comunque, c’è anche la sua assoluta versatilità e praticità: nella maggiora parte dei casi, infatti, i cestelli sono ripiegabili su se stessi e richiudibili e ciò permette di risparmiare spazio in cucina. Usare i cestelli in silicone per la cottura a vapore, oltre che pratico, è oltremodo semplice: la prima cosa che si deve fare è cercare una pentola dal diametro compatibile e riempirla di acqua o di altro liquido di cottura; serve poi posizionare gli alimenti all’interno del cestello, avendo cura di ridurli già in porzioni se si ha bisogno di risparmiare tempo e di mettere insieme solo alimenti che abbiano tempi di cottura simili; a questo punto si può dare il via alla cottura; dal momento che non ci sono programmi o sistemi di allerta automatica è bene controllarla di tanto in tanto, per evitare di ritrovarsi con piatti poco o eccessivamente cotti. Come gli altri sistemi, anche la vaporiera in silicone va pulita accuratamente dopo ogni utilizzo, ma lo si può fare tranquillamente in lavastoviglie o sotto l’acqua corrente e con l’uso dei normali detergenti per i piatti.   

Cosa cuocere nella vaporiera?  

La risposta è semplice: tutto! Non c’è alimento, infatti, che non possa essere cotto a vapore e questo metodo di cottura permette di sperimentare e di giocare di creatività, fino a ottenere pietanze gustose ma semplici e adatte a tutti, anche a chi stia seguendo un regime alimentare ipocalorico. Tra i cibi che più si prestano alla cottura a vapore, comunque, ci sono senza dubbio le verdure: c’è in questo caso, infatti, un vantaggio specifico che è la capacità di questo metodo di cottura di mantenere intatte le proprietà nutrizionali e benefiche dei vegetali. Un misto di verdure cotte a vapore è ideale, così, come contorno e degli involtini di verza, sia con ripieno di carne sia nella versione completamente vegetariana, sono un ottimo secondo.

Anche la carne o il pesce, comunque, possono essere cotti a vapore con buoni risultati ed evitando, così, di aggiungere grassi o di incrementare l’apporto calorico. Se ci si dota degli accessori giusti, la cottura a vapore è ideale anche per le uova — c’è chi prepara, per esempio, un’ottima frittata al vapore, anche nella sua versione veg con farina di ceci in sostituzione delle uova — e il riso — che può, a sua volta, essere utilizzato per la preparazione di insalate per esempio. Dalla tradizione orientale, poi, vengono ricette a vapore come quelle dei ravioli o dei panini cinesi: in entrambi i casi ci sono varianti dolci e salate e si può sperimentare con ripieni e impasti per riportare in casa i tipici sapori di quella cultura gastronomica. Una volta raggiunta la giusta familiarità con la vaporiera, comunque, ci si potrebbe provare anche nella realizzazione di dolci a vapore: esistono versioni di muffin e torte a vapore, generalmente light e adatte ai più golosi ma che non vogliano rinunciare alla forma fisica.   

Cosa mettere nella vaporiera?

Nella vaporiera si possono mettere alimenti di qualsiasi tipo, dalla carne al pesce e alle verdure. Quello a cui bisognerebbe fare un po’ di attenzione è la dimensione degli alimenti che si intendono cucinare a vapore. Se è vero, infatti, che si possono mettere nella vaporiera sia porzioni di alimenti sia alimenti interi molto cambia nel tempo di cottura e, di conseguenza, nei consumi. Se si opta per fare a porzioni le verdure, la carne o il pesce da cucinare a vapore, dopo averli adeguatamente puliti, così li si dovrà tagliare in pezzi dalle dimensioni omogenee per abbreviare quanto più possibile il tempo di cottura appunto. Al contrario quando si ha a che vedere con pesci interi o interi tagli di carne per un risultato ottimale si dovrà essere pronti ad aspettare anche svariate decine di minuti. Quando è la natura dell’alimento a non lasciare alternative — come nel caso delle uova, per esempio, o dei frutti di mare — e non si vuole optare per un altro metodo di cottura, l’idea migliore è provare a ottimizzare eventuali tempi lunghi mettendo nella vaporiera anche altri alimenti che abbiano cotture simili e che possano risultare in un buon abbinamento.

Ricette a vapore: quali sono le migliori?

Ci sono tantissime ricette a vapore che puoi provare a realizzare in casa se quello che desideri è mangiare bene, sano…e con gusto. Dalla carne al pesce, passando per i primi e le verdure, non c’è niente che non possa essere cucinato in vaporiera e con un po’ di fantasia e man mano che avrai preso familiarità con questo metodo di cottura sarai in grado di sfoggiare un intero menù di piatti cucinati a vapore. Tanto più che tra le ricette a vapore ce ne sono di adatte, non solo a qualsiasi stile alimentare, ma anche e soprattutto a qualsiasi grado di dimestichezza con la cucina. Un ever green della cottura a vapore, per esempio, è il misto di verdure: è a portata anche di principianti dal momento che basta lavare, eventualmente sbucciare e tagliare a pezzi le verdure prima di metterle negli appositi cestelli.

Un’avvertenza che vale indipendentemente dalla ricetta che si vuole realizzare, comunque, riguarda la necessità di scegliere materie prime di ottima qualità: quando si cucina a vapore, infatti, nella maggior parte dei casi non si utilizzano condimenti che vanno ad alterare il sapore degli alimenti ed è indispensabile quindi che questo sia il migliore possibile. Tra i cibi che più si prestano alla cottura a vapore ci sono pesci come il salmone o le orate: nel primo caso i tranci possono essere cotti a vapore, dopo averli fatti marinare nel vino o in una vinagrette per esempio se si amano i sapori decisi o semplicemente aggiungendo all’acqua di cottura qualche goccia di limone e le erbe aromatiche preferite. Anche il riso a vapore è una ricetta molto amata: può essere utilizzato, bianco, come accompagnamento e contorno di piatti a base di carne o pesce o può essere condito a sua volta con verdure o pollo cotti a vapore.

Chi abbia già una maggiore familiarità con questo tipo di cottura potrebbe provare ricette come gli involtini di verza a vapore: hanno un ripieno di riso o carne a seconda della versione che si intende preparare e possono essere insaporiti con la salsa di soia. Dalla cucina orientale, infine, vengono ricette della tradizione come quella dei ravioli giapponesi o dei panini cinesi: i primi sono ripieni di carne, verdure, gamberetti o possono avere un ripieno misto; i panini cinesi, invece, qualche volta realizzati con farina di riso possono essere gustati tanto in una versione salata e con un ripieno molto simile a quello dei ravioli, quanto in una versione dolce e occidentalizzata con ripieno di marmellata o altre creme spalmabili.

 

Quale vaporiera comprare?   

Dipende da molti fattori. La prima decisione da prendere riguarda la tipologia di vaporiera da acquistare: dalla vaporiera elettrica, ai cestelli in alluminio o silicone, passando per la vaporiera cinese, la vaporiera a microonde o il robot da cucina con funzione vapore, le alternative sono tante. Fermo restando che i risultati finali sono, nella maggior parte dei casi, in tutto e per tutto paragonabili, a incidere sulla scelta dovrebbero essere soprattutto delle considerazioni di ordine pratico. Quanto spesso si utilizzerà la vaporiera e quanto budget si ha a disposizione? Le due cose sono più legate di quanto si sia disposti a immaginare: se si pensa di utilizzare la vaporiera come metodo di cottura principale della propria cucina, infatti, si potrebbe anche pensare di sostenere una spesa consistente che venga poi ammortizzata nel tempo e dagli usi; lo stesso non si può dire, invece, se si è alle prime armi con la cucina a vapore e, pur con tutto lo sforzo di immaginazione, non si crede di ricorrere spesso alla vaporiera, ragione per cui sarebbe meglio optare per un metodo di cottura a vapore decisamente più economico come i cestelli.

Anche quantità e porzioni che si è soliti preparare incidono sulla scelta: è vero, infatti, che ci sono ormai in commercio vaporiere elettriche con sistemi di cestelli di diverse dimensioni e che robot da cucina più professionali con la funzione vapore permettono di cucinare contemporaneamente anche quantità considerevoli di alimenti, ma i cestelli possono risultare più facili da impilare e modulare per riuscire a cuocere al vapore grandi quantità di cibo o più pietanze allo stesso momento. Se quello che si cerca è funzionalità e praticità, invece, si potrebbe gradire in particolar modo una soluzione come la vaporiera a microonde: non ingombra, è compatta e non richiede altri passaggi che il pulire e l’eventualmente dividere in porzioni gli alimenti e l’impostare potenza del fornetto e tempi di cottura. Già così dovrebbe essere chiaro, insomma, che è tutt’altro semplice rispondere alla domanda che vaporiera scegliere. Ci sono caratteristiche irrinunciabili, però, e valide tanto se si opta per dei cestelli in bamboo quanto se si decide di acquistare invece una vaporiera elettrica. E sono caratteristiche come la qualità dei materiali per esempio, che devono essere completamente atossici, sicuri, resistenti alle alte temperature; o la funzionalità e la sicurezza, che servono per evitare sgradevoli incidenti in cucina, e ancora la versatilità, indispensabile per poter utilizzare un elettrodomestico come questo nelle sue tante funzioni e per i suoi tanti scopi.

Quanto tempo ci vuole per cucinare a vapore?

Dare delle indicazioni precise rispetto ai tempi di cottura a vapore non è facile, dal momento che questi dipendono da una serie molto vasta di fattori come cosa si cucina e in che quantità, che sistema si impiega per la cottura a vapore, persino il gusto personale.

Per fortuna, specie quando si cucina nella vaporiera elettrica o con un vaporiera per microonde, ci sono in genere libretti d’istruzioni che danno delle indicazioni utili in questo senso. In tutto il resto dei casi, oggi, è oltremodo facile imbattersi in Rete in tabelle e grafici riassuntivi dei tempi di cottura a vapore degli alimenti e delle pietanze più importanti almeno. Un elemento a cui fare attenzione quando si leggono indicazioni come queste, comunque, è il momento a partire dal quale va contato il tempo di cottura: c’è chi intende, infatti, dal momento dell’ebollizione dell’acqua e chi, invece, dal momento in cui si aziona la vaporiera.

Come considerazione generica, comunque, vale quella che la cottura a vapore non è certo una delle più veloci e sbrigative: il contraltare sono tutti i benefici per l’organismo che derivano da una cottura lenta e che non arriva ad altissime temperature. Ci sono dei trucchi, a ogni modo, che permettono di accorciare i tempi di cottura a vapore: si possono tagliare, per esempio, gli alimenti in porzioni più piccole e di dimensioni omogenee; nel caso del riso lo si può lavare per fare in modo che perda almeno parte dell’amido e si possono preferire i pesci in trancio o i legumi freschi a quelli interi o secchi. Più pragmaticamente, si potrebbero cuocere contemporaneamente più pietanze diverse, o grandi quantità della stessa da conservare e consumare in giorni diversi, in modo che se non si possono tagliare i tempi di cottura a vapore li si può almeno ottimizzare.

Dove acquistare una vaporiera?

Ci sono diverse alternative per acquistare una vaporiera. Se si è optato per una vaporiera elettrica l’ipotesi migliore è un negozio di elettrodomestici: qui si potrà scegliere, infatti, tra modelli diversi, di diversi brand e all’occorrenza si potrà approfittare dei consigli del rivenditore, specie se di fiducia. Nel caso, invece, in cui si voglia acquistare i cestelli per la cottura a vapore potrebbe bastare recarsi in un negozio di casalinghi: vista la popolarità della cucina a vapore, infatti, le soluzioni più economiche sono oggi a portata di mano. In qualche caso, anche i banchi del mercato specializzati in oggetti per la casa e accessori per la cucina hanno i cestelli per la cottura a vapore, specie nelle versioni low cost in silicone o acciaio ripiegabile. Se si vuole provare a risparmiare un po’, però, si potrebbe optare anche per l’acquisto online: non solo sugli e-commerce dei brand che producono elettrodomestici per la cottura a vapore o sui negozi virtuali dedicati alla cucina, ma anche sui grandi player come Amazon, eBay dove promozioni e sconti speciali sono all’ordine del giorno.   

Dove comprare i cestelli cinesi o di bambù?  

La cosiddetta vaporiera cinese, o vaporiera di bambù, è piuttosto facile da trovare in commercio ormai e anche nel mercato occidentale. Generalmente basta fare un giro in un negozio di casalinghi e di articoli per la casa ben fornito: se ne troveranno di diverse qualità e, soprattutto, di diverse dimensioni tra cui poter scegliere. In qualche caso anche i negozi specializzati in cucina etnica, meglio se in cucina orientale, vendono accessori come questi per la cottura a vapore. Ovviamente, la soluzione più pratica per comprare una vaporiera in bamboo potrebbe essere oggi l’e-commerce: sia nei negozi online specializzati in articoli per la casa, sia sui big come Amazon o eBay si trovano infatti oggetti di questo tipo, spesso a prezzi scontato o in promozione.

Vaporiera: quale la migliore?

Dipende: da cosa ci si aspetta da una vaporiera, da quanto si intende usarla e per cosa e, indubbiamente, dalla tipologia di vaporiera che si intende acquistare — com’è facile immaginare, infatti, la migliore vaporiera elettrica è ben altra cosa rispetto alla migliore vaporiera di bamboo. Di certo c’è che i principali brand di elettrodomestici e oggetti per la casa hanno oggi nei loro cataloghi accessori di questo tipo per la cottura a vapore e che affidarsi a un marchio ben noto è già di per sé e in qualche misura una garanzia. In altre parole, è facile pensare di aver portato a casa la migliore vaporiera elettrica se ci si affida ad aziende come Braun, Philips, Tefal o Kenwood con decenni di esperienza nel settore e che lavorano costantemente di ricerca e innovazione. Andrebbe considerato comunque che, come già si accennava, non esiste una vaporiera migliore in assoluto ma esiste la vaporiera migliore per le esigenze singole: quanto tempo si ha a disposizione da dedicare alla cucina? per quante persone si è soliti cucinare e, cioè, di quante porzioni devono essere i cestelli? e, ancora, che budget si ha a disposizione? Domande come queste e le giuste valutazioni che ne seguono aiutare a scegliere l’accessorio per la cucina a vapore migliore.   

Quale vaporiera elettrica scegliere?

La maggior parte dei brand di elettrodomestici ha oggi in catalogo almeno un oggetto di questo tipo: per questo, per rispondere a una domanda come quale vaporiera acquistare, più che fare un discorso di marca serve guardare a delle caratteristiche essenziali che un simile accessorio da cucina deve avere. A partire dalla potenza del motore: da questa dipendono la velocità di cottura, i consumi e un’altra serie di dettagli (tutt’altro che secondari!) che possono ottimizzare l’esperienza di utilizzo della vaporiera. Anche la capienza del recipiente per l’acqua è importante: se è piccolo o non si può rabboccare, la quantità di vapore prodotta è ridotta e sarà difficile cucinare una grande quantità di alimenti. C’è poi il numero di cestelli, la possibilità di impilarli con un sistema sicuro e che eviti perdite e contaminazioni di liquidi e odori che può incidere sulla scelta di una vaporiera elettrica piuttosto che un’altra. Ovviamente anche gli accessori, già inclusi nel pacchetto iniziale o acquistabili a parte, contano: anche se, per un elettrodomestico di questo tipo, gli unici veri accessori disponibili sono il cestello cuociriso, l’infusore per aggiungere erbe o spezie al liquido di cottura e l’eventuale vassoio per cuocere le uova al vapore. Spesso, però, sono le funzionalità della vaporiera il vero e proprio ago della bilancia: alcuni modelli, infatti, permettono solo di scegliere temperatura e tempi di cottura, altri hanno invece programmi e funzioni automatici e differenziati per alimenti che risultano particolarmente funzionali per cuocere a vapore. La questione budget, infine, non può essere sottovalutata: ci sono ormai disponibili sul mercato vaporiere elettriche per davvero qualsiasi livello di prezzo e, sia che si ricerchi il risparmio assoluto sia che si punti al miglior rapporto qualità-prezzo, si riuscirà a trovare quello che fa più al caso proprio.

Robot da cucina per la cottura a vapore: come funzionano?

Il meccanismo di funzionamento dei robot da cucina con funzione vapore è molto simile a quello delle più semplici vaporiere elettriche: c’è un motore, alimentato per via elettrica, che genera vapore e che rende possibile la cottura, a patto certo che si sia selezionata la giusta funzione ed eventualmente temperature e tempi di cottura. Il vantaggio di questi sistemi (come il Varoma, eccetera) è soprattutto la versatilità: sono tutto in uno e, nella migliore delle ipotesi, si sostituiscono a pentole diverse e diversi elettrodomestici. Quella del vapore, in altre parole, è solo una delle funzioni del robot da cucina: non solo normalmente oggetti come questi permettono di spaziare dalla realizzazione degli impasti alla cottura in umido e che simula quella in tegame, in qualche caso permettono di procedere anche a più cotture contemporanee anche quando si attende che le pietanze a vapore siano pronte.

Come pulire la vaporiera?

Se si tratta di una vaporiera elettrica, l’idea migliore è seguire le indicazioni che sono riportate nel libretto di istruzioni dal momento che ogni oggetto ha le sue caratteristiche specifiche e, soprattutto, è realizzato con materiali diversi che richiedono una cura apposita. Generalizzando, però, nella maggior parte dei casi basta pulire la base della vaporiera elettrica con un panno umido e accertarsi che non ci siano residui di cibo. Indipendentemente dal fatto che siano realizzati in vetro o in materiale plastico, invece, i cestelli possono essere puliti dopo ogni cottura con lo stesso metodo che si utilizza per piatti, bicchieri e stoviglie da cucina, e cioè o lavati sotto l’acqua corrente con detergenti ad hoc o in lavastoviglie.   

Come lavare i cestelli di bambù?

Il legno di bambù è un legno molto poroso e che, per questo, assorbe molto facilmente liquidi di cottura e odori. Pulire accuratamente la vaporiera di bambù, così, è di fondamentale importanza se si vogliono evitare contaminazioni tra alimenti diversi e se si vuole approfittare di quel particolare aroma che solo questo metodo di cottura a vapore riesce ad assicurare. Per farlo serve eliminare qualsiasi residuo di cibo dal cestello con l’aiuto di una spugna o di un panno da cucina umidi; a questo punto il cestello va sciacquato sotto abbondante acqua corrente, evitando l’uso di detersivi che allo stesso modo dei liquidi di cottura potrebbero essere assorbiti dal legno di bambù e rilasciati durante le cotture successive, e fatto asciugare bene avendo cura di non di riporlo in dispensa o nei cassetti se ancora umido dal momento che ciò potrebbe favorire la creazione di muffa.

Come si prepara il riso a vapore?

Preparare il riso a vapore è molto semplice, soprattutto se si utilizza una vaporiera dotata di un cestello cuociriso — accessorio normalmente immancabile nelle vaporiere elettriche e nelle vaporiere da microonde. Anche se così non dovesse essere, comunque, ci sono rimedi che permettono di cuocere il riso nella vaporiere più tradizionali: si tratta, per esempio, di ricoprire i cestelli di acciaio o bambù con della cartaforno o, meglio ancora, con verdure a foglia larga come la verza che, mentre impediscono ai chicchi di riso di scivolare via dal cestello, gli conferiscono un aroma e un retrogusto tutto particolare. Per cuocere il riso a vapore comunque, e salvo altre indicazioni specifiche contenute nel libretto di istruzioni, serve inserire nella vaporiera o sul fondo della pentola a vapore un’abbondante quantità d’acqua: la proporzione è uno a due, e cioè due tazza d’acqua per ogni tazza di riso che si intende cuocere.

Il tempo di cottura del riso a vapore, invece, varia molto a seconda della varietà di riso che si utilizza: non è mai inferiore ai 25-30 minuti e, per velocizzare almeno un po’ la cottura, potrebbe essere utile lavare il riso abbondantemente in precedenza, in modo da eliminare l’amido in eccesso. Si può scegliere, poi, di salare direttamente l’acqua di cottura e c’è chi la sostituisce con del brodo. Come sempre quando si tratta di cucina a vapore, però, il riso può essere condito a piacere una volta terminata la cottura e può essere utilizzato tra l’altro come base per la preparazione di insalate e simili, oltre che come contorno per piatti di carne o pesce in pieno rispetto della tradizione orientale.

Quale riso usare per la cottura a vapore?

Non c’è una varietà di riso che si adatta meglio delle altre alla cottura a vapore. Come sempre quando si ha a che vedere con questo cereale, molto cambia a seconda della ricetta che si intende preparare. Se il riso a vapore va servito come contorno, come accompagnamento a secondi a base di carne o pesce e serve, per questo, che i chicchi rimangano ben sgranati, potrebbe essere utile per esempio utilizzare una varietà come il riso basmati che contiene naturalmente meno amido e che per questo risulta in cottura meno compatto. A seconda della varietà utilizzata, tra l’altro, cambia il tempo di cottura del riso a vapore: com’è facile immaginare il riso integrale impiega più tempo del riso bianco, ma è difficile fare comunque delle stime senza tenere conto del sistema specifico di cottura per esempio.

Cucinare la carne a vapore: si può fare e come?

Sì, si può cucinare la carne a vapore: molte ricette tradizionali della cucina orientale prevedono, del resto, anche questo tra gli ingredienti. Per rispondere, invece, alla domanda come cucinare la carne a vapore andrebbero considerati altri fattori come che tipo di carne è, di che taglio si tratta, che pietanza si vuole realizzare, eccetera. In via del tutto generale, comunque, non ci sono né tipologie di carne né tagli che non si addicono alla cottura a vapore, a patto certo di scegliere il metodo e i tempi di cottura più adatti. Nel primo caso andrebbe considerato per esempio che i cestelli di bambù si adattano meglio alla cottura del carne, in parte anche grazie al particolare aroma legnoso e affumicato quasi che conferiscono agli alimenti cucinati al loro interno.

Quanto ai tempi di cottura, invece, se da un lato è difficile dare delle indicazioni e sarebbe meglio valutare di volta in volta, dall’altro è intuitivo che la carne in fette o in pezzi cucina a vapore più velocemente di quanto facciano invece i tagli interi. Carni come il pollo o il tacchino, poi, cuociono anche in pochi minuti se in fettine appunte. Proprio quando si cucinano carni di questo tipo, però, per evitare rischi per la salute, si dovrebbe fare attenzione a che l’interno non rimanga umido: usare il batticarne prima di posizionare gli alimenti nei cestelli ed eventualmente eliminare le parti eccessivamente muscolose può essere una buona idea. Dal coniglio alle polpette, comunque, si possono preparare tante ricette sfiziose a base di carne al vapore e un ripieno misto di carne e verdure si trova per esempio nei tradizionali ravioli giapponesi.

Si possono cuocere le uova a vapore?

Fanno capolino nei menù dei grandi chef, quindi sì: è decisamente possibile cucinare la uova a vapore. Si tratta di un’ottima alternativa alle uova sode o in padella e anche in questo caso la promessa è che vengono rispettate le principali proprietà nutritive e organolettiche dell’alimento. Al contrario di quanto si può immaginare, tra l’altro, realizzare le uova la vapore è semplice e si può fare anche a casa. Basta una vaporiera o un cestello e degli stampini — in qualche caso, soprattutto se si acquista una vaporiera elettrica top gamma, quest’ultimi vengono forniti di default e all’interno del pacchetto iniziale, in alternativa possono essere acquistati in un secondo momento ma si possono usare anche, più semplicemente, gli stampini per i muffin in silicone o alluminio.

Per cucinare le uova a vapore, comunque, basta oliare o imburrare leggermente lo stampino — fase che si può evitare del tutto se si usano accessori di silicone — e rompere l’uovo al suo interno, salandolo a piacimento. Cuociono in un tempo che va dai 5 ai 7 minuti, a seconda di quanto si vuole che l’interno sia cotto, ed è una buona idea comunque controllare sempre il grado di cottura, aiutandosi con uno stecchino. Non solo le semplici uova, comunque, ma anche pietanze che le prevedono come ingrediente principale, come le frittate, possono essere realizzate a vapore: in questo caso basta coprire il cestello con della carta da forno o verdura a foglie larghe come la verza; il risultato sarà ottimale e se ne risparmierà in grassi…e colesterolo!

Ricette a vapore: che condimenti utilizzare?

La cucina a vapore è famosa e molto apprezzata soprattutto per la possibilità di procedere con la cottura senza aggiungere agli alimenti condimenti come l’olio o il burro, cosa che farebbe aumentare l’apporto calorico dei piatti e li renderebbe più grassi e meno adatti alle diete ipocaloriche per esempio. Quando non ci siano necessità specifiche, comunque, gli alimenti cotti a vapore possono essere conditi a piacere in un secondo momento. Ci sono dei piccoli stratagemmi, tuttavia, che permettono di insaporirli già in cottura. Per alcune pietanze e se si usa una pentola a vapore o dei cestelli si può sostituire, per esempio, l’acqua con il brodo (di pesce, di carne, di verdura). In alternativa si possono mettere in infusione nell’acqua erbe aromatiche o zeste di agrumi (arancia, limone) e oli essenziali e spezie. Si può fare qualcosa di simile anche se si utilizza la vaporiera elettrica, ma solo se è presente un apposito infusore. Un’altra opzione è rappresentata, poi, dal marinare gli alimenti — soprattutto il pesce o la carne — e lo si può fare tanto con soluzioni tradizionali come il vino, il succo di limone o la vinagrette, quanto con soluzioni provenienti dall’oriente come la salsa di soia.

Quali sono gli accessori migliori per la vaporiera?

Gli accessori per la vaporiera sono pochi, nessuno è davvero indispensabile e questo sottolinea almeno in parte quanto facile sia la cottura a vapore. Tra i principali c’è, senza dubbio, il cuociriso: si tratta di un particolare vassoio, dotato di un fondo forato ma con fori molto stretti, pensato appositamente perché i chicchi non scivolino via. Nel caso delle vaporiere elettriche, invece, e se il modello lo prevede, ci si può dotare di un infusore: serve per poter utilizzare erbe aromatiche, spezie od oli essenziali in infusione nell’acqua di cottura e per rendere più profumate, aromatiche e saporite le pietanze. E ci sono, infine, particolari contenitori che permettono di cucinare le uova a vapore.

Prima di acquistare uno o più accessori per la vaporiera di questo tipo, comunque, andrebbero fatte un paio di considerazioni importanti. Sulla natura e la qualità dei materiali con cui sono realizzati, innanzitutto: come per qualsiasi altra componente della vaporiera, infatti, è essenziale che vengano rispettati i più alti standard in materia, per evitare contaminazioni degli alimenti o rischi per la salute. Rivolgersi a dei rivenditori ufficiali e non fidarsi di imitazioni è importante, anche per garantirsi il buon funzionamento e la durata nel tempo della propria vaporiera tra l’altro: oggetti non compatibili, infatti, possono comprometterne il funzionamento. Anche quando non compresi nella confezione originaria, insomma, si dovrebbero comprare accessori per la vaporiera dello stesso brand o al limite di marche compatibili. Nel primo caso, e cioè quando questi sono venduti da subito con l’elettrodomestico, andrebbe valutato invece che possono far lievitare e di molto il prezzo stesso della vaporiera.

Si può usare la vaporiera come sterilizzatore?

Sì, in casi estremi e in cui non si abbia a portata di mano un altro sistema per la sterilizzazione (come lo sterilizzatore elettrico, eccetera). Per questa funzione, tra l’altro, sono più adatte le pentole a vapore o i cestelli, di quanto non lo siano invece le vaporiere elettriche per esempio. Per sterilizzare con la vaporiera, comunque, bisogna riempire la base della pentola con abbondante acqua: se quando si cucina a vapore è cosa da evitare assolutamente, in questo caso il liquido deve essere quasi allo stesso livello del cestello. Posizionati i biberon — o i ciuccetti, i vasetti e qualsiasi altro oggetto di intenda sterilizzare — nel cestello, questo va richiuso attentamente, va accesa la pentola, portata a ebollizione l’acqua e mantenuto il tutto sul fuoco per almeno altri cinque minuti. Una certa attenzione va posta, comunque, al momento di estrarre gli oggetti sterilizzati dalla pentola a vapore: non solo si rischia di scottarsi, perché caldi; questi andrebbero maneggiati con una pinzetta o con le mani ben pulite per evitare contaminazioni. Prima di essere riempiti o riutilizzati, infine, andrebbero fatti raffreddare, meglio se su un panno da cucina pulito.

Vaporiera Whirlpool: come si usa?

Per essere sicuro di sfruttare al massimo le potenzialità del tuo elettrodomestico, leggi attentamente il libretto d’istruzioni a esso allegato prima di procedere con il primo utilizzo. Tanto più che ci sono diversi modelli di vaporiere Whirlpool, ognuna con le sue specifiche e le sue funzionalità. In via del tutto generica, comunque, l’utilizzo delle vaporiere del brand è semplificato almeno in alcuni modelli, i più recenti, dalla presenza di programmi pre-impostati che rendono in tutto e per tutto automatica la cottura di piatti e pietanze…basta solo scegliere quello giusto!

Come usare una vaporiera Philips?

Riempire, azionare e utilizzare una vaporiera Philips non è per niente diverso dal riempire, azionare e utilizzare una vaporiera elettrica di qualsiasi altro brand. Gli step sono sempre gli stessi: riempire il serbatoio d’acqua fino al livello segnato; eventualmente inserire nell’infusore erbe, spezie o oli essenziali per rendere più aromatica la cottura; disporre, dopo averli puliti e divisi in porzioni, gli alimenti nei cestelli; richiudere la vaporiera con l’apposito coperchio; selezionare un programma di cottura, se presenti, o in alternativa potenza e tempi di cottura e quindi azionarla. Per eventuali funzioni particolari, poi, andrebbe tenuto conto che non c’è guida migliore che il libretto di istruzioni fornito con la vaporiera.    

Vaporiera Tefal: come funziona?

Il funzionamento della vaporiera Tefal è davvero semplice e chiunque abbia già utilizzato, almeno una volta, una qualsiasi altra vaporiera elettrica, di qualsiasi brand, non avrà problemi a sfruttare tutti i vantaggi di un oggetto come questo. In via del tutto generica, andrebbe considerato che i modelli più nuovi e all’avanguardia di vaporiere Tefal hanno programmi e funzioni che ottimizzano la cottura a vapore, la rendono più veloce e alla portata davvero di tutti. Accessori come il cestello cuociriso, poi, fanno sì per esempio che con le vaporiere del brand si possa realizzare un ottimo riso al vapore da utilizzare come contorno o come base per la preparazione di altre pietanze.  

Come si usa la vaporiera Kenwood?

Come la maggior parte delle vaporiere elettriche che si trovano in commercio: riempiendo il serbatoio d’acqua fino al livello segnato, disponendo gli alimenti negli appositi cestelli e selezionando (se il modello in questione ha uno schermo digitale o qualsiasi altro sistema analogico che permette di farlo) una funzione o un programma specifico di cottura o, al minimo temperature e potenze e tempi di cottura. Per maggiore sicurezza, comunque, leggere attentamente il libretto di istruzioni è una garanzia rispetto allo sfruttare tutte le potenzialità di un elettrodomestico simile. Anche se si hanno a disposizione accessori come il cuociriso o gli stampini per le uova, prima di utilizzarli per la cottura a vapore si dovrebbe leggere attentamente le istruzioni.


Copywriter per necessità, perché da sempre tutto quello che non riesco a dirlo lo riesco a scrivere. Digitale, libri, design e lifestyle non sono solo le cose su cui mi potete leggere più di frequente, ma soprattutto tra le mie passioni. Insieme al cibo.  Cucino responsabilmente, non (solo) per necessità ma con amore e con un unico mantra: quello che fa bene al tuo corpo, fa bene al tuo spirito.

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